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Alimenti e abitudini altamente sconsigliate in gravidanza

Donna in gravidanza seduta sul letto

Di Dott. Raffaele Soccio

In questo articolo analizziamo le abitudini negative da abbandonare quando si è in stato interessante: caffeina, alcol, fumo. Scopriamo che effetti negativi hanno.

 

Caffeina in gravidanza: si o no? 

La caffeina è un alcaloide vegetale che si trova principalmente nel caffè, nel tè, nelle bevande tipo cola, nelle bevande energetiche analcoliche (energy drink) e nel cacao. Se guardiamo sotto, nella Tabella 9 sono riportati i contenuti di caffeina in alcuni alimenti e bevande.

 

In gravidanza c’è una minore capacità di metabolizzare la caffeina e aumenta, quindi, l’esposizione al feto con possibile vasocostrizione nella circolazione utero-placentale che influenza la crescita e lo sviluppo fetale.

 

Dopo l‘assunzione, la caffeina viene rapidamente assorbita e passa facilmente la barriera placentare dove viene accumulata. L’assunzione materna di caffeina è associata a un rischio maggiore di basso peso alla nascita.

 

 

Assunzione di caffeina e peso alla nascita 

  • La bassa assunzione di caffeina (da 50 a 149 mg/ die) è stata associata ad un rischio del 13% in più di basso peso alla nascita 
  • La moderata assunzione di caffeina (150 a 349 mg / die) è stata associata al 38% in più. 
  • Un’assunzione elevata di caffeina (≥350 mg / die) è invece stata collegata ad un rischio del 60% più, rispetto all’assunzione di bevande decaffeinate o con basso contenuto di caffeina.  

 

TABELLA 9. Contenuto di caffeina espresso per mg e unità di misura di alimenti e bevande

 

Nell’analisi dose-risposta, ad ogni incremento di 100 mg/giorno di assunzione materna di caffeina (circa una tazza di caffè) è stato associato il 13% di rischio in più di basso peso alla nascita. Nel documento EFSA, 2015 nella Consensus SIPPS (2016) sulla sicurezza dell’assunzione di caffeina, è definito un consumo sicuro di questo alcaloide in gravidanza da tutte le fonti, l’assunzione fino a 200 mg al giorno. 

 

 

I rischi di assumere bevande alcoliche nel periodo di gravidanza 

L’astensione totale dal consumo di bevande alcoliche è fortemente raccomandata in gravidanza a causa dei possibili effetti dannosi dell’alcol sul feto e delle manifestazioni più a lungo termine sulla salute del bambino.  

I rischi dell’alcol per il feto 

L’alcol è in grado di attraversare la barriera placentale, così l’acetaldeide e i suoi metaboliti, e il feto non è in grado di metabolizzare l’alcol. La suscettibilità all’alcol è legata a fattori genetici, materni e fetali, a fattori ambientali e all’età materna. è molto difficile definire dagli studi disponibili una dose sicura di consumo di alcol in gravidanza.  

Gli effetti dell’alcol in gravidanza 

Sono ben documentati gli effetti dell’eccessivo consumo di alcol e degli episodi di binge drinking associati ad un aumentato rischio di aborto spontaneo, morte fetale e sindrome fetoalcolica. La raccomandazione è l’astensione totale del consumo di alcol.  

La Sindrome Feto-Alcolica 

L’esposizione all’alcol etilico in gravidanza può essere associata alla Sindrome Feto-Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS) in una serie di condizioni: dismorfismi facciali, ritardo della crescita e anomalie del sistema nervoso centrale strutturali e/o funzionali che comportano disabilità comportamentali e disturbi neuro-cognitivi.

 

La FAS rientra in una categoria più ampia e cioè quella dei Fetal Alcohol Spectrum Disorder-FASD, una serie di condizioni cliniche in cui si manifestano in vari gradi di espressione i dismorfismi facciali, ritardo della crescita e anomalie del sistema nervoso centrale in associazione al consumo di alcol.

L’esposizione all’alcol in gravidanza è causa di aumentato rischio di parto prematuro e determinate altre condizioni come i disturbi del sistema immunitario e aumento del rischio di tumori infantili.

 

 

Dieta Mediterranea 

Nell’aderire al modello della Dieta Mediterranea, consigliata in gravidanza perché “protettiva” sulla salute della madre e del feto, la donna deve comunque astenersi totalmente dal consumo di alcol, anche se in molte descrizioni e rappresentazioni grafiche del pattern alimentare mediterraneo è riportato il consumo moderato di 1-2 unità alcoliche al giorno.

 

 

Abbandonare il fumo 

È ben noto che il fumo è un fattore di importante rischio di numerose patologie (es: tumori e patologie cardiovascolari) e che in gravidanza il fumo, sia attivo che passivo, aumenta il rischio di numerosi esiti avversi come: distacco placentale, rottura prematura delle membrane, mortalità perinatale, morte improvvisa del lattante, gravidanza ectopica, placenta previa, parto pretermine, aborto spontaneo, basso peso alla nascita (con effetto dose dipendente), nato piccolo per epoca gestazionale, labiopalatoschisi nel bambino.  

 

I bambini nati con parto prematuro e basso peso alla nascita hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie croniche in età adulta e i neonati di madri che fumano durante e/o dopo la gravidanza hanno anche maggior rischio di Sindrome della morte improvvisa infantile. Il fumo materno durante la gravidanza è associato anche ad un aumento del rischio di asma, respiro sibilante e iperattività bronchiale nel bambino e alcuni effetti anche a lungo termine con un aumento del rischio di obesità nei bambini di madri fumatrici. Si raccomanda quindi l’astensione totale dal fumo nel periodo della gravidanza. 

 

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