Scopriamo cosa sono i biomarker e come si può giocare d’anticipo su circa il 50% delle malattie grazie alla misurazione di questi importantissimi parametri
L’invecchiamento è soprattutto il risultato delle modificazioni dell’espressione genica all’interno dell’organismo. Sono queste modificazioni a causare, con l’avanzare dell’età, il deterioramento degli organi vitali. Tuttavia, quanto vivremo e come non dipende solo dai nostri geni.
Epigenetica e prevenzione personalizzata
Recenti studi di epigenetica hanno evidenziato l’esistenza di processi biochimici che, senza modificare la sequenza del DNA, incidono sull’espressione dei geni, rendendoli “attivi” o “non attivi”. Inoltre, è stata dimostrata l’esistenza di meccanismi in grado di riparare i danni del DNA, aumentare la longevità e ridurre il rischio di malattie. In questo ambito, lo studio dei biomarcatori ematici, o biomarker, è essenziale per comprendere e prevedere gli schemi d’invecchiamento dell’organismo umano in chiave di prevenzione personalizzata.
Cosa sono i biomarker
I biomarker sono molecole, proteine o altre sostanze biologiche rilevabili con precisione in diverse tipologie di campioni. Quelli relativi all’invecchiamento predicono aspetti funzionali dell’invecchiamento stesso e possono essere utili per indicare quali interventi apportare per favorire la longevità.
Importanza dei biomarker nella longevità
Conoscendo questi biomarker possiamo identificare i fattori di rischio su cui concentrarci per migliorare la salute e la durata della vita; possiamo identificare persone che sono a rischio di morte prematura in modo che possano ricevere interventi preventivi, possiamo monitorare i cambiamenti nell’individuo con il passare del tempo e identificare precocemente possibili o probabili problemi di salute. Insomma, attraverso una combinazione di analisi si può comprendere il proprio stato di salute, è sufficiente sottoporsi a un prelievo di sangue per individuare i processi biologici e biochimici alla base delle malattie, conoscere il metabolismo dell’individuo e, in caso di danno, segnalare dove questo è avvenuto, capire se lo stile di vita della persona è corretto e come agire per modificarlo in vista di un invecchiamento sano.
Prevenzione delle malattie attraverso stili di vita sani
Il 50% circa delle malattie si può prevenire se si adottano abitudini come l’adeguata alimentazione, evitare il fumo, gestire lo stress, dormire bene e praticare esercizio fisico. Più nel dettaglio, la ricerca ha identificato alcuni biomarker legati specificamente alla longevità.
Biomarker nel programma Longevity di Cerba
Per citarne alcuni, presenti nel Programma iniziale Longevity di Cerba: emocromo, glicemia, HOMA, AA/EPA + AA/DHA (EFA), IGF1, APO B, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, transaminasi GOT, GPT, gamma gt, amilasi, creatinina, azotemia, uricemia, cK, Tsh, elettroforesi proteica, bilirubina, sideremia, omocisteina, HB1AC, cortisolo salivare, dROMS, testosterone, vitamine del complesso B, vitamina C, vitamina D, elettroliti ematici e nell’uomo il PSA.
Classificazione dei biomarker
A questi se ne aggiungono altri per mettere in luce la storia clinica e sintomatologica del paziente. Uno spettro ampio e diversificato, quindi, che copre molti degli aspetti chiave della fisiologia, dall’infiammazione al metabolismo energetico, passando per la funzionalità di organi vitali come fegato e reni. In virtù delle loro caratteristiche e funzioni, i biomarcatori possono essere classificati come:
Biomarker molecolari
Molecolari: forniscono informazioni utili per la descrizione e l’interpretazione dei sistemi biologici (trascrittomica, epigenomica, metabolomica) o di molecole specifiche (pannelli di parametri ematici);
Biomarker fisiologici
Fisiologici: misurano la performance funzionale (ad esempio idoneità cardiorespiratoria misurata in VO2max, funzioni cognitive) o caratteristiche fisiche (BMI, indice di massa corporea);
Biomarker radiografici e istologici
Radiografici e istologici.
Importanza della diagnostica integrata
Tuttavia, oltre allo studio dei biomarker, sarebbe utile sottoporsi a visite e check-up specifici, anche combinando la diagnostica clinica con quella di laboratorio. Cerba propone, in seconda battuta, anche un ulteriore controllo specifico con il programma di follow-up Longevity per monitorare l’andamento dei propri valori per comprendere il proprio stato di salute.
Ruolo degli specialistici nell’interpretazione dei biomarker
Dopo lo svolgimento delle analisi, è fondamentale, naturalmente, il ruolo degli specialisti nell’interpretare ciascun parametro per comprendere punti di forza e debolezza della salute dell’individuo, le aree in cui migliorare e come intervenire mediante la prescrizione di esami di approfondimento, integratori mirati, indicazioni su dieta e allenamento e l’eventuale programmazione di incontri con altri specialisti.
Importanza della combinazione dei biomarker
Un solo biomarker non permette di captare e restituire una visione complessiva della salute individuale nella prospettiva di una vita lunga e sana. È grazie alla combinazione dei risultati delle analisi che è possibile valutare e analizzare in maniera completa ed efficace tutti gli aspetti legati all’invecchiamento biologico, per “prendere in mano la propria vita” e poter vivere sani più a lungo.