Seguire un’alimentazione corretta e personalizzata vuol dire stare bene
Mangiare bene aiuta il proprio organismo a prevenire disturbi patologici cronici, a combattere gli effetti dell’invecchiamento e a rafforzare il sistema immunitario. Ma non tutti gli alimenti vanno bene per chiunque, perché nelle persone sono abbastanza comuni le intolleranze alimentari, che vanno conosciute per sapere quali alimenti evitare: il loro consumo, infatti, può influenzare la qualità della vita.
Le intolleranze si verificano quando il corpo ha difficoltà a digerire o a metabolizzare determinati alimenti, o anche solo dei particolari componenti alimentari: riconoscere tempestivamente le intolleranze è quindi importante per adottare una dieta appropriata e prevenire reazioni avverse.
Uno dei tipi più comuni di intolleranze alimentari coinvolge le immunoglobuline E (IgE), anticorpi prodotti dal sistema immunitario.
A differenza delle allergie (che sono delle alterazioni del sistema immunitario in risposta ad un determinato allergene), le quali innescano una serie di reazioni a catena portando alla produzione di anticorpi (IgE), le intolleranze interessano anticorpi di altra natura (IgG), presentandosi con disturbi gastrointestinali, dermatologici o respiratori.
Infatti, le intolleranze alimentari possono provocare una vasta gamma di sintomi clinici, sia lievi che gravi, come:
- Problemi gastrointestinali: diarrea, costipazione, gonfiore addominale, flatulenza e dolore addominale.
- Problemi cutanei: rash cutanei, orticaria, prurito e gonfiore.
- Sintomi respiratori: tosse, respiro sibilante, congestione nasale o rinite.
- Sintomi sistemici: affaticamento, mal di testa, dolore muscolare o articolare e problemi di concentrazione.
I test delle IgE sono utilizzati per rilevare le intolleranze alimentari che coinvolgono una risposta immunitaria mediata dalle IgE e aiutano a identificare gli alimenti specifici che sono la causa di una reazione nel paziente. In particolare, due sono i tipi principali di test per le IgE.
Test sulla pelle (scratch test o prick test)
In questo caso il medico posizionerà piccole quantità di estratto di allergene alimentare sulla pelle, solitamente sulla schiena o sull’avambraccio, graffierà la pelle con un ago e controllerà se la zona è gonfia o arrossata: gli eventuali gonfiori e rossori sono sintomo di una reazione allergica locale. Successivamente, verrà eseguito un leggero graffio o una puntura nella pelle per consentire all’allergene di entrare in contatto con il sistema immunitario.
Se il paziente è allergico all’alimento testato, si verifica una reazione come un rigonfiamento o un arrossamento.
Test sul sangue
Il prelievo di un campione di sangue e l’analisi in laboratorio servono per determinare la presenza di IgE specifiche per gli allergeni alimentari. Il test delle intolleranze alimentari basato sulla ricerca nel sangue delle IgE specifiche è un metodo utilizzato per rilevare le reazioni immunitarie immediate alle sostanze presenti negli alimenti. Con questo tipo di test si analizza la presenza e la quantità di anticorpi (IgE). Quando una persona viene esposta a un alimento a cui è allergica, infatti, il suo sistema immunitario può produrre IgE specifiche per quel particolare allergene alimentare. Queste IgE si legano agli allergeni e attivano le cellule immunitarie coinvolte nella risposta allergica, causando sintomi come prurito, orticaria, gonfiore o addirittura reazioni anafilattiche.
Sensibilità e specificità
In termini di sensibilità e specificità, il test delle intolleranze alimentari basato sulle IgE specifiche nel sangue è considerato un metodo sensibile. La sensibilità si riferisce alla capacità del test di identificare correttamente i veri positivi, ovvero le persone che sono effettivamente allergiche a un determinato alimento. La specificità, d’altra parte, si riferisce alla capacità del test di escludere correttamente i veri negativi, ovvero le persone che non sono allergiche a un particolare alimento. Tuttavia, è importante notare che la sensibilità e la specificità del test possono variare a seconda degli allergeni alimentari specifici considerati nel test.
Questo tipo di test, infatti, può indicare la presenza di una sensibilizzazione alle IgE per un particolare alimento, ma non è in grado di determinare se una reazione allergica effettiva si verificherà dopo l’ingestione di quell’alimento. Inoltre, altri tipi di reazioni alimentari, come le intolleranze non immunologiche o le allergie mediate da IgG, non possono essere rilevate attraverso questo tipo di test. Il test delle intolleranze alimentari basato sulle IgE specifiche nel sangue non è indicato per la diagnosi di intolleranze alimentari non immunologiche o di reazioni allergiche ritardate che coinvolgono meccanismi diversi dalle reazioni immunitarie immediate. In questi casi, possono essere necessari altri tipi di test, o valutazioni cliniche, per determinare la presenza di intolleranze alimentari.
Il Test 108 intolleranze Alimentari di Cerba in breve
Il test proposto da Cerba consente di analizzare con un unico prelievo venoso ben 108 alimenti, quindi una gamma completa di potenziali responsabili di un’intolleranza alimentare.
In quali casi è consigliato il test 108 Intolleranze Alimentari?
Il Test 108 Alimenti è suggerito per soggetti in sovrappeso o persone che soffrono di irregolarità intestinale, inappetenza, tensione addominale e gonfiore agli arti. O, ancora, di insonnia, emicrania e irregolarità mestruale.
Come si esegue il Test 108 Intolleranze Alimentari?
L’esame si effettua con un semplice prelievo ematico che misura gli anticorpi IgG totali prodotti dal sistema immunitario, rispetto a uno o più alimenti specifici tra i 108 testati.
Dove fare il check-up 108 Intolleranze Alimentari?
Può essere effettuato nei centri Cerba su tutto il territorio nazionale. Per concludere, è importante sottolineare che consultare un medico o uno specialista per una valutazione accurata e una diagnosi corretta è fondamentale per affrontare in modo adeguato le intolleranze alimentari e migliorare la qualità di vita.