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Controllare il cellulare dei figli

Negli ultimi anni il tempo di connessione e di utilizzo dei videogame è lievitato

controllare il cellulare dei figli

Di Marco Daturi

Molte app consentono di controllare l’utilizzo del cellulare e di altri dispositivi digitali dei propri figli. Vediamo come funzionano e cerchiamo di capire se sia giusto o meno utilizzarle.

Se negli ultimi anni smartphone e tablet hanno preso piede, l’accelerazione definitiva è arrivata con il Covid. I ragazzi si sono ritrovati chiusi in casa, costretti ad utilizzare i dispositivi digitali anche per dovere, oltre che per piacere naturalmente. Negli ultimi anni il tempo di connessione e di utilizzo dei videogame è lievitato, a tal punto da spingere l’Oms a riconoscere la dipendenza da videogiochi come una patologia.

Gli strumenti utilizzati dai giovanissimi sono molto diversi da quelli utilizzati dai loro genitori. Si ritrovano su ‘nuovi’ strumenti come TikTok, Snapchat e Twitch e sono sempre connessi sulle chat di giochi come Fortnite, BrawlStars e Minecraft. Gli strumenti cambiano molto velocemente e controllarli fisicamente è diventato per i genitori impossibile.

Con questa funzione sono state sviluppate molte app che abilitano i parent control, già da anni presenti su molte tv. Queste app di controllo vengono installate sui dispositivi dei figli per la raccolta delle informazioni e su quelli dei genitori per l’impostazione delle regole e la visualizzazione delle informazioni. Alcune applicazioni sono invisibili e controllano la lista delle chiamate, i messaggi, i social utilizzati e registrano le telefonate, segnalano eventuali attività sospette. Tra queste, a titolo di esempio, MSpy e FlexiSpy. Altri programmi sono invece meno invasivi e consentono di utilizzare solo quanto approvato dai genitori.

La privacy non tutela i minori che possono essere controllati e gestiti dai propri genitori. Se quindi dal lato tecnico tutto è possibile, la domanda che dobbiamo porci è di carattere morale.

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Autore: Marco Daturi

È giusto controllare il cellulare dei propri figli?

Ognuno si potrà rispondere in base alle proprie ideologie, ai propri credo e al rapporto che si ha con i propri figli. Abbiamo chiesto il parere professionale alla Dott.ssa Maria Rosaria Montemurro, Psicologa che da anni si occupa anche delle malattie digitali.

“Una domanda del genere implica che venga fatto un appunto importante relativo all’età dei figli: bambini e adolescenti si trovano in una fase delicata del loro ciclo vitale, in cui il processo di costruzione dell’Identità è ancora in atto. Ne consegue che sono maggiormente e più facilmente influenzabili. Partendo da questo presupposto, ogni genitore valuterà in scienza e coscienza quando regalare devices digitali, tenendo presente che sarà estremamente doverosa una educazione digitale fatta di regole condivise (contrattate e mai imposte), di equilibrio e di mediazione. È fortemente indicato cominciare ad esplorare il cyberspazio insieme, affiancando i figli in modo responsabile e coerente. Sarà utile insegnare loro cosa si deve fare e cosa no, perché reputato pericoloso (fornire dati personali, inviare fotografie, non accettare regali e mantenere una comunicazione aperta con l’adulto di riferimento così da allertarlo in caso di ricezione di materiale pedopornografico), configurandosi come punti di riferimento in una relazione di reciproca fiducia, osservando i loro comportamenti e guidandoli, mai perdendo di vista il proprio dovere educativo.”

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