
Pubblicato il 11/03/2025
Ipercolesterolemia e prevenzione
Con il termine colesterolemia in medicina si indica la quantità di colesterolo presente in un certo volume di sangue.
Quando questo valore è troppo elevato si parla di ipercolesterolemia, una condizione che deve essere evitata perché a lungo andare aumenta il rischio di provocare malattie cardiovascolari. In Italia si calcola che ne siano affetti il 21% degli uomini e il 23% delle donne; a questi bisogna aggiungere un altro 35% di soggetti che presentano valori di colesterolo nel sangue elevati, ma non considerati ancora patologici.
Che cos’è il colesterolo
Il colesterolo è da considerarsi un importante elemento costitutivo del nostro organismo. Appartiene alla categoria dei lipidi (grassi) ed è fondamentale per la costruzione delle membrane cellulari. Circa il 95% del colesterolo umano si trova nelle cellule e viene utilizzato anche per la produzione di vitamina D, acidi biliari e ormoni sessuali.
In caso di ipercolesterolemia (iper = eccesso), il colesterolo nel sangue è contenuto in maniera eccessiva. Colpisce in particolar modo le persone anziane in quanto è stato dimostrato che il livello di colesterolo totale aumenta in modo significativo con l’età.
Si è in presenza di ipercolesterolemia quando il colesterolo totale (LDL più HDL) è troppo alto.
I valori ottimali sono del colesterolo
- Colesterolo totale: fino a 200 mg/dl;
- Colesterolo LDL: fino a 100 mg/dl;
- Colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl.
Quali sono i vari tipi di ipercolesterolemia?
Esistono vari tipi di ipercolesterolemia, che variano a seconda delle cause che hanno portato all’aumento di colesterolo nel sangue e per come si presenta la malattia.
I 3 principali tipi di ipercolesterolemia sono:
- Ipercolesterolemia primaria, non causata da altre malattie o stati (come gravidanza, ipotiroidismo, sindrome nefrotica, anoressia o terapia con alcuni farmaci);
- ipercolesterolemia secondaria, dovuta a un’altra malattia o stato; ipercolesterolemia multifattoriale, causata da più fattori diversi.
- Rientrano nell’ipercolesterolemia primaria sia forme genetiche (cioè provocate da una o più mutazioni a livello del DNA) sia forme idiopatiche (ovvero delle quali non si conosce la causa).
Quali sono i sintomi dell’ipercolesterolemia?
Quando i livelli di colesterolo sono elevati, generalmente non provocano alcun sintomo. Per tal motivo, i sintomi si notano quando ormai è tardi, ad esempio quando fenomeni di arteriosclerosi sono già presenti.
Soltanto con l’aiuto di un esame del sangue è possibile scoprire se il livello di colesterolo è troppo alto.
Nella forma più seria e grave di ipercolesterolemia familiare, cioè la forma genetica in omozigosi, il colesterolo può essere molto alto, anche 3-5 volte il valore normale con la presenza di sintomi clinici evidenti, come per esempio gli xantomi, cioè depositi di colesterolo visibili sulla pelle o nell’occhio lungo la cornea. Tuttavia, per ragioni non del tutto chiare, il colesterolo non si deposita nei tessuti ma si accumula soltanto nelle arterie e il primo sintomo può essere un infarto.
Quali sono le cause e fattori di rischio dell’ipercolesterolemia?
Quando il livello di colesterolo LDL è elevato, solo in combinazione con altri fattori di rischio quali: fumo/uso di tabacco o nicotina; scarso movimento; pressione sanguigna elevata; diabete mellito; sovrappeso; funzione renale compromessa; casi familiari simili di questa malattia.
Inoltre, l’alimentazione svolge un ruolo importante. Recenti studi non mirano più a bandire uova e burro dalla dieta come in passato; è più utile seguire una dieta equilibrata con molta frutta e verdura. La carne dovrebbe avere solo un ruolo secondario nella dieta, mentre i prodotti integrali, i legumi e gli oli sani dovrebbero essere al centro dell’attenzione.
Ipercolesterolemia: importanza della prevenzione e della diagnosi precoce
La prima cosa da fare quando il colesterolo è alto, è modificare lo stile di vita e l’alimentazione, cercando di limitare il consumo di alimenti ricchi di grassi di origine animale, aumentare quello di frutta, verdura e alimenti in grado di aumentare il livello di colesterolo “buono” (HDL), come pesce azzurro, noci e olio di oliva. Un altro suggerimento è quello di iniziare a praticare regolarmente attività fisica moderata: anche la pratica sportiva, infatti, è efficace nel ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) e nel far aumentare quelli di colesterolo HDL.
Tuttavia, a volte questi accorgimenti pratici non hanno successo: in questi casi, il medico dopo una valutazione specifica e personalizzata potrà consigliare un farmaco specifico per ridurre i livelli di colesterolo presenti nel sangue.