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La longevità 

La longevità

Di Dott. Sergio Carlucci

Vediamo come promuovere una longevità sana modificando il proprio stile di vita con semplici consigli da seguire tutti i giorni 

La ricerca scientifica dimostra che alcuni dei parametri più strettamente correlati alla longevità e in generale allo stato di salute sono rappresentati in queste seguenti 8 regole:                                                                                    

  1. essere fisicamente attivi,  
  2. non fumare,  
  3. gestire lo stress,  
  4. avere una dieta sana,  
  5. evitare le abbuffate,  
  6. avere un buon sonno,  
  7. avere relazioni sociali positive  
  8. non essere dipendenti da oppioidi, a fronte di un ruolo marginale giocato dalla genetica che incide solo per il 20-25%. 

Adottare tutti questi comportamenti per un quarantenne si traduce ad un’aspettativa di vita di 21-24 anni maggiore rispettivamente per la donna e per l’uomo. 

 

Il cancro, malattie cardiache, diabete, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e molti altri problemi sono tutti causati dall’invecchiamento. Tutto ciò rende il rallentamento o addirittura l’inversione dell’invecchiamento per ritardare il loro arrivo, una prospettiva ricercata ed ambita.

 

Cosa si intende per longevità e perché è importante parlarne?   

Si possono intendere, in realtà, varie cose: da un lato si intende quanto a lungo si vive; mentre in un’ottica più corretta, bisognerebbe parlare sempre di “sana longevità”. Ovvero con l’intento non di prolungare la vita oltremodo, ma di garantire che più persone arrivino ad essere anziani con un grado di salute ottimale. Quindi, la sfida dei prossimi anni non sarà tanto il cercare la “pillola miracolosa” che ci porterà a vivere oltre i 100 anni ma piuttosto capire come incidere nella mentalità delle persone affinché inizino a prendersi cura di loro stesse un po’ prima, per prevenire, appunto, questo declino funzionale.

 

 

Quali sono i fattori fisici e psicologici che incidono maggiormente sulla longevità? 

Ce ne sono tanti, quindi si potrebbe rispondere in più modi a questa domanda. Però, per dare una risposta un po’ più concreta, il fattore più importante è la mentalità. La scienza quotidianamente comunica nuove scoperte ma se le persone non svilupperanno una mentalità che preveda il prendersi cura di se stessi, tutte queste scoperte non verranno applicate e saranno vane.

 

 

La domanda che ci si pone oggi è: possiamo raggiungere un’età avanzata senza invecchiare? 

Quanto vivremo e come non dipende solo dai geni. Gli studi di epigenetica hanno evidenziato l’esistenza d processi biochimici che, senza modificare la sequenza del DNA, incidono sulla espressione dei geni, sia “accendendoli” che “spegnendoli” e hanno dimostrato che esistono meccanismi in grado di riparare i danni del DNA, aumentare la longevità e ridurre il rischio di malattie.

 

 

Prolungare la sopravvivenza sana, il cosiddetto “healthy lifespan” o “healthspan”, è non solo desiderabile e raggiungibile, ma rappresenta un dovere morale di qualsiasi società moderna e responsabile. Più invecchiamo meno ci vuole perché un trauma o una malattia ci conducano alla morte. Ma la rivoluzione sta nel fatto che l’invecchiamento è considerato con varie motivazioni una malattia e come tale curabile.

Il giusto obbiettivo a questo punto sarà: non solo vivere più a lungo, ma vivere meglio più a lungo 

 

 

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