La riabilitazione post-operatoria di una protesi di ginocchio inizia non appena termina l’anestesia.
Gli obiettivi principali sono la guarigione dei tessuti, il recupero dell’articolarità del ginocchio, il potenziamento muscolare per un ritorno a un normale trofismo, il recupero funzionale per poter eseguire dei gesti tecnici come possono essere fare le scale oppure dei gesti più specifici richiesti dal lavoro o dallo sport.
Il processo di guarigione post-intervento
Il processo di guarigione dei tessuti coinvolti da un insulto chirurgico passa attraverso quella che viene definita un’infiammazione, (da non confondere con un’infezione). L’infiammazione, infatti, è il normale processo per il quale i tessuti si rigenerano, attraverso un rimaneggiamento cellulare degli stessi che porta allo sviluppo di una nuova matrice intercellulare composta da fibre collagene, ovvero la cicatrice.
Per sua natura l’accesso chirurgico per impiantare una protesi di ginocchio interessa l’apparato estensore, che dovrà essere inciso, divaricato, e poi suturato al termine dell’intervento. Questo fa sì che durante le normali manovre della vita quotidiana e della riabilitazione si vadano a creare delle tensioni sulla cicatrice in fase di guarigione, causando dolore.
A differenza della protesica di anca, l’accesso chirurgico di una protesi di ginocchio è quindi sottoposto a notevoli sforzi di trazione sia in senso longitudinale che in senso trasversale. In questa prima fase è importante ottenere un buon controllo del dolore attraverso la terapia farmacologica con antinfiammatori e antidolorifici, e l’applicazione di ghiaccio.
È inoltre, necessario provvedere a massaggi dei tessuti cutanei e sottocutanei intorno alla ferita e nelle fasi più avanzate direttamente sulla ferita stessa al fine da garantire la normale e fisiologica scorrevolezza di tutti i piani interessati ovvero quello cutaneo, quello sottocutaneo, quello muscolare e quello capsulare.
Il recupero articolare
Contemporaneamente inizia anche la fase di recupero articolare, in cui il fisioterapista aiuta il paziente a recuperare la piena estensione e flessione del ginocchio. Questo può essere ottenuto attraverso esercizi a letto, manipolazione diretta da parte del fisioterapista, utilizzo di appositi macchinari oppure esercizi in carico.
Nella fase successiva, indicativamente dopo i due mesi dall’intervento, l’obiettivo è quello di potenziare la muscolatura. Per fare questo bisogna avere un ginocchio già sfiammato, in modo da poter eseguire esercizi contro delle resistenze come ad esempio il ciclismo, o le lunghe camminate.
L’ultima fase della riabilitazione post-chirurgica
L’ultima fase della riabilitazione del ginocchio consiste nel recupero della destrezza fisica, ovvero nella rieducazione a quelli che sono i gesti tecnici della vita quotidiana come ad esempio fare le scale, oppure quelli specifici e caratteristici del lavoro di ognuno.