Alessandra, 19 anni: Qual è il rimedio migliore per l’ansia?
Il rimedio migliore per l’ansia è comprenderne le ragioni. Specialmente a 19 anni.
Se una persona ha male a un ginocchio la prima cosa che gli viene in mente è di capire perché ha male al ginocchio. L’ansia è come il dolore, significa che qualcosa nella vita non sta andando per il verso giusto. Poi, certo, così come esistono gli antidolorifici che possono far sentire meno il dolore, nel nostro caso gli ansiolitici, cioè le benzodiazepine (lorazepam, diazepam, alprazolam, ecc.) fanno sentire meno il segnale dell’ansia.
Ma i rischi ci sono.
Da una parte se si toglie l’ansia, si rinuncia ad esplorare la ragione del problema perché esso appare artificialmente risolto e si perde un’opportunità di fare esperienza di sé. Dall’altra c’è il rischio che una volta ritrovato artificialmente un equilibrio, la persona abbia timore a smettere di usare le sostanze o addirittura che ci prenda gusto a usarle. La dipendenza da ansiolitici è ormai diventata un vero problema sociale e le benzodiazepine sono le sostanze più a rischio di dipendenza.
I serotoninergici e i gabapentinoidi sono sostanze considerate efficaci e meno problematiche per ridurre la sensazione di tensione, ma sono comunque sempre sostanze che prima o poi poi bisogna sospendere, per non sviluppare un’abitudine. La cosa migliore è non intendere l’ansia come un sintomo di cui sbarazzarsi, ma come un segnale che può e deve essere ascoltato e preso seriamente.
Il consiglio quando si ha l’ansia è quindi quello sì di rivolgersi a uno Specialista, ma non con l’obiettivo di eliminarla con le sostanze, ma con quello di esplorare le ragioni dell’ansia.
Una ragione c’è sempre e di solito è più complessa di quanto non sembri a prima vista, quindi ci può volere del tempo. Per completezza, quando l’ansia è di dimensioni tali da bloccare il normale corso della vita, noi psichiatri non la chiamiamo più ansia, ma angoscia. E per l’angoscia il discorso è un po’ diverso e merita una spiegazione separata.