
Pubblicato il 21/04/2025
Picchi glicemici: cosa sono e come evitarli
L’eccesso di zuccheri nel sangue può portare a conseguenze negative per la salute. Ma prevenire e gestire le variazioni glicemiche si può: servono scelte alimentari consapevoli, uno stile di vita attivo e controlli regolari
Mantenere la glicemia sotto controllo è un aspetto molto importante per la salute, non solo per prevenire il diabete di tipo 2, ma anche per favorire il benessere generale.
Cosa sono i picchi glicemici
Il Dottor Michele Pastorelli, Biologo Nutrizionista di Cerba HealthCare Italia, ci aiuta a comprendere meglio il tema e a individuare le migliori strategie per evitare i cosiddetti “picchi glicemici”. Di che cosa si tratta, innanzitutto?
«I picchi glicemici – spiega l’esperto – sono delle variazioni elevate dei livelli di glicemia dovuti all’accumulo degli zuccheri nel sangue. Le principali cause di queste variazioni sono il consumo eccessivo di alimenti ad alto indice glicemico, la scarsa attività fisica giornaliera e la condizione di insulinoresistenza».
Il picco glicemico è un meccanismo fisiologico che si verifica ogni volta che assumiamo del cibo.
Conseguenze dei picchi glicemici elevati
Se è repentino e sproporzionato può portare a problemi di salute come insulinoresistenza, diabete di tipo 2, obesità, sindrome metabolica, infiammazione cronica, malattie cardiovascolari. Le persone che già presentano insulinoresistenza o diabete di tipo 2, e che quindi già hanno un controllo della glicemia sregolato, devono stare particolarmente attente ad evitare questi sbalzi durante i pasti quotidiani. Come?
«Il primo accorgimento è evitare di assumere durante i pasti principali alimenti ad alto indice glicemico come frutta, bevande zuccherate e dolci, prediligendo il consumo di prodotti integrali e verdura»
spiega il Dr. Pastorelli.
Come leggere le etichette alimentari
Le cose però possono complicarsi quando dobbiamo fare la spesa: spesso capita che alimenti che, a prima vista, possono sembrare scelte corrette, in realtà non lo sono.
«L’errore comune è quello di non leggere attentamente le etichette» sottolinea il Biologo Nutrizionista: bisogna quindi considerare bene ciò che viene riportato sulle confezioni, nell’elenco degli ingredienti e nelle tabelle nutrizionali, specialmente per quanto riguarda il contenuto di carboidrati. «Un altro aspetto su cui occorre fare chiarezza – ricorda il Dr. Pastorelli – riguarda i cosiddetti alimenti “zero zuccheri” o “zero calorie”: possono trarre in inganno perché spesso in questi alimenti sono presenti dolcificanti sintetici che possono alterare la risposta insulinica anche di più rispetto allo zucchero».
Frequenza e orario dei pasti
Oltre alla scelta consapevole degli alimenti da assumere, anche la frequenza e l’orario dei pasti giocano un ruolo chiave nella regolazione della glicemia.
«L’ideale è consumare almeno cinque pasti al giorno distanziandoli ogni tre-quattro ore», è l’indicazione dell’esperto.
Ruolo dell’attività fisica
Un grande contributo nel ridurre i picchi glicemici è dato da sport e movimento.
«L’attività fisica ha un ruolo determinante nel ridurre i picchi glicemici in quanto l’attivazione muscolare migliora il metabolismo glucidico».
Uso degli integratori
Infine, gli integratori: «Possono aiutare a tenere costante i livelli di glicemia nel sangue quelli a base di inositolo»,
suggerisce il Dr. Pastorelli, anche se l’assunzione di integratori deve sempre avvenire in un contesto di dieta bilanciata e di regolare esercizio fisico, che rappresentano senz’altro due degli alleati più importanti che abbiamo a disposizione per controllare la glicemia.
Importanza della prevenzione e dei controlli medici
Il terzo alleato è rappresentato dalla prevenzione, con regolari controlli medici.
«I consigli fin qui elencati su nutrizione e attività fisica sono validi per tutti, indipendentemente dal genere, età o particolari patologie – ricorda il Dr. Pastorelli –. Tuttavia, è sempre importante monitorare la propria condizione attraverso esami specifici, in modo da trarre indicazioni personalizzate. Sarebbe dunque opportuno monitorare la glicemia a digiuno, l’emoglobina glicata e l’insulina basale. Se i valori non sono nella norma è consigliabile consultare un Biologo Nutrizionista e, successivamente, dopo aver seguito un percorso nutrizionale ad hoc, effettuare una visita diabetologica».
Gestire la glicemia per migliorare la salute
Seguire questi accorgimenti può fare la differenza nella gestione della glicemia, contribuendo a migliorare lo stato di salute e benessere generale e a prevenire patologie più serie. Non a caso, nel contesto del programma Longevity di Cerba HealthCare, la glicemia è un biomarker fondamentale e vengono proposti vari esami utili a monitorarsi e mettere in atto strategie per mantenere uno stile di vita e abitudini sane.